La Thuile e la sua storia
Miti e misteri avvolgono La Thuile e allo stesso tempo sollecitano la curiosità di appassionati e studiosi. Queste terre, sferzate dal vento, con un particolare microclima, hanno visto il passaggio di diverse civiltà che hanno scritto la storia di questi luoghi. Celti, Salassi e Romani hanno lasciato tracce ancora oggi visibili nella zona del Colle del Piccolo San Bernardo. In particolare i Romani, attraverso queste impervie montagne, hanno realizzato una via di passaggio che non ha eguali in tutta la catena Alpina. I resti delle Mansiones di epoca Romana e l’Ospizio eretto dai monaci nell’anno 1000 sottolineano quanto fosse importante questa via di comunicazione. Ma questa zona è stata anche teatro di cruenti scontri bellici come testimoniano le fortificazioni e i trinceramenti costruiti dal Principe Tommaso di Savoia nei primi del 600 e i bunker della seconda guerra mondiale, resti nei quali è possibile imbattersi durante le passeggiate.
Poco vicino al centro del paese, nelle frazioni di Villaret e Pera Cara, caseggiati e macchinari sono lì, a ricordare l’epopea mineraria di La Thuile la cui attività estrattiva ha conosciuto alterni momenti di gloria dalla fine dell’800 agli inizi anni 50, ed è stata una preziosa risorsa economica per la comunità. La vita contadina, che l’altitudine e il clima hanno sempre reso particolarmente dura, infatti, mutò profondamente quando La Thuile diventò a tutti gli effetti una cittadina mineraria, raggiungendo il top dell’attività estrattiva e il massimo della popolazione residente (1400 abitanti) nell’immediato dopoguerra.
Dall’oro nero all’oro bianco
I primi passi di La Thuile verso l’affermazione come stazione invernale attrezzata cominciarono nel 1948, quando il lavoro di estrazione mineraria iniziò a calare e un azionariato popolare pensò allo sci come a un’alternativa per garantire un futuro alle nuove generazioni, costruendo la prima seggiovia. La successiva creazione del grande comprensorio internazionale Espace San Bernardo, che unisce La Thuile con la stazione francese di La Rosière, ha contribuito alla significativa crescita turistica e sportiva della località, fino a permetterle di salire nell’Olimpo del grande sci per aver ospitato, nel 2016 sulla mitica pista 3 Franco Berthod, tre gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino Femminile e, nel 2017, sempre sullo stesso tracciato, due competizioni della Coppa del Mondo di Telemark.
Questo straordinario comprensorio, nella stagione estiva, diventa anche punto di riferimento per tutti gli amanti della MTB, trasformandosi in un immenso bike park, con una proposta turistica strutturata per rispondere perfettamente alle esigenze dei biker. A sottolineare l’importanza che sta assumendo La Thuile nel mondo della MTB, l’organizzazione di grandi eventi di carattere mondiale e nazionale: Enduro World Series e Superenduro.
Immenso patrimonio naturale
Ciò che rende unica La Thuile, oltre alla sua antica storia, è anche lo straordinario patrimonio naturale e geologico che è possibile scoprire a piedi o in bicicletta percorrendo i numerosi itinerari. Grandiosi panorami dove spiccano le nevi perenni del ghiacciaio del Ruitor (3.846 m. di altitudine), il terzo in Valle d’Aosta con un’estensione di 8,5 Km, le maestose verticalità delle cime della catena del Monte Bianco (4.810 m) che dal delizioso villaggio di Petosan abbagliano e stupiscono, l’intenso blu dei laghi alpini tra i quali uno dei più grandi della Valle d’Aosta, quello di Verney, i tre salti delle possenti cascate del Rutor, i riverberi della Dora di Verney e del Rutor che si incontrano nel centro del paese per affluire nelle acque più impetuose della Dora Baltea a Pré-Saint Didier (8 km da La Thuile), borgo noto per le sue famose Terme. Immensi pascoli dove la flora esplode in un tripudio di colori nei mesi estivi, e dove vivono cervi, volpi, caprioli, scoiattoli, marmotte sorvegliati silenziosamente da aquile e gipeti, che regnano incontrastati nei cieli. Superfici rocciose che custodiscono piccoli e grandi segni scolpiti dal tempo e ci raccontano la storia dei luoghi. I segreti delle Terres Noires dietro le quali si celano i resti di importanti giacimenti di carbon fossile.
La Thuile: origini del nome
La nascita del borgo di La Thuile è datata all’epoca della conquista romana, quando la strada consolare delle Gallie percorreva interamente il territorio valdostano travalicando la catena montuosa delle Alpi nella parte più occidentale, attraverso l’Alpis Graia (il valico del Piccolo San Bernardo). In quel periodo, il paese si chiamava Ariolica, questo nome sembra abbia origini celtiche da “ar” che vuol dire altura e ”lica” che significa luce, quindi “luce sul monte”. Dopo la caduta dell’impero romano, La Thuile fu annessa al regno dei Franchi (575), entrando a far parte del regno di Borgogna nel X secolo, quando prese il nome di Thuilia. Passò sotto il diretto dominio dei Savoia, dinastia fondata nell’XI secolo da Umberto I Biancamano, Conte di Valdigne, fino all’annessione al Regno d’Italia (1861).
Il nome attuale, La Tchoueuille in patois - lingua francoprovenzale che unisce le comunità intorno al Monte Bianco - risale al 1760 per essere temporaneamente sostituito durante il periodo fascista con Porta Littoria. L’etimologia del nome del paese deriva dal latino tegula (tegola). Con “Thuile” si indicano infatti, in dialetto valdostano le lose, lastre di pietra, ottime per la copertura delle abitazioni che, a La Thuile, nel passato venivano estratte nella zona di Pont Serrand e sul Mont du Parc.
Gli abitanti di La Thuile si chiamano Tchouiillen e attualmente il paese ne conta 791.
La festa comunale è San Nicola, il 9 maggio.
www.comune.la-thuile.ao.it